MICROONDE
L'informazione che qui diamo proviene dal centro medico dell'esercito americano.
E ci sono pure altri dettagli. Non mettere i recipienti e gli imballaggi di plastica nel micro-onde.
Meglio ancora non tenere il micro-onde e nemmeno regalarlo, ma portarlo alla rottamazione immediata, aggiungono diversi ricercatori, esperti in fatto di cottura-cibi.
La diossina è un inquinante insidioso oltre ogni dire. Per certi versi è paragonabile a quella del minerale caro alla medicina, al velenosissimo mercurio, quello degli amalgami dentali e delle vaccinazioni sballanti. La cancerogeneità della diossina, tanto per intenderci, è mezzo milione di volte più alta di quella del quasi innocuo, si fa per dire, DDT.
Il primario della clinica del benessere di Castle, Edward Fujimoto, ha parlato male di troppe cose, e non solo della diossina, per cui è assai malvisto in America. Nato nelle Hawaii, non è una scamorza qualsiasi. I titoli di Director of Medical Affairs, e di professore alla celebre Loma Linda University, sono solo parte del suo consistente curriculum professionale.
Si è azzardato a dire che non dovremmo mai riscaldare i cibi al micro-onde, e che la combinazione delle alte temperature, in vicinanza di recipienti di plastica, libera diossina nel cibo ed anche nel nostro corpo.
"Utilizzare sempre recipienti di vetro come il pyrex o il corning, oppure recipienti di ceramica", è la sua raccomandazione.
Anche la carta non va bene, essendo materiale deperibile che può essere impregnato di qualsiasi veleno.
Non a caso i fast-food hanno modificato ultimamente i loro imballaggi. Uno dei motivi era la diossina.
E' dannoso pure il film plastico (PVC) che serve per avvolgere e riscaldare il cibo nel micidiale micro-onde. E' come una bomba atomica nel cibo, dove il calore eccessivo miscela la tossina velenosa del film con gli alimenti. Mai coprire il cibo con materiale plastico, meglio un piatto, una terrina, o un tovagliolo di carta. In linea generale, tutte le cotture provocano grossi guai, soprattutto se si va oltre i 100 °C, non solo per i danni mortali inferti ai food-enzyme (per quelli bastano già 60°C), alle vitamine e ai sali minerali che si disorganicano e diventano non più assimilabili, ma anche per i grassi che si trasformano in acreolina, nemica numero uno del nostro fegato, e anche per i cibi amidacei (patate, biscotti, pani, pizze) che formano la micidiale acrilammide (vedi tesina "Insidia acrilammide in patatine, biscotti e caffè", del 4/5/11).
Le autorità americane sono subito intervenute in massa a dire che non è vero e che si tratta della solita leggenda metropolitana, che Fujimoto non avrebbe mai detto tali sciocchezze, che i soliti catastrofisti hanno inventato dati assurdi, mentre nella plastica non esisterebbe alcuna diossina.
Il solito tentativo, tanto massiccio quanto goffo, di insabbiare le verità scomode.
Sull'onda delle inevitabili polemiche, vengono fuori invece altre cose interessanti, come il fatto che la FDA, con tutte le sue enormi dotazioni di tecnici e di laboratori sofisticati, non ha mai studiato gli effetti della cottura-cibi al micro-onde, né ha mai verificato i danni della plastica riscaldata sui vari alimenti.
Poco male, una ormai famosa giovane ricercatrice statunitense, pluri-premiata per i suoi studi su questi argomenti, è andata anche oltre, scoprendo cose assai interessanti.
Parliamo della neo-dottoressa Claire Wilson, che ha avuto a sua completa disposizione per diversi mesi il laboratorio del National Center for Toxicological Research di Jefferson-Arkansas.
Ha condotto ripetute prove su 4 bottiglie in plastica contenenti acqua ed olio alimentare, riscaldate alle varie temperature. Ne sono venute fuori delle belle.
Ha scoperto non solo che il dr Fujimoto ha detto cose giustissime circa la presenza di diossina, ma che il DEHA (ethyl-hexyl-adepate), altro prodotto cancerogeno della plastica, emigra dal contenitore plastico ai liquidi ivi contenuti al ritmo di 200-500 ppm (parti per milione). Una enormità, rispetto ai limiti di sicurezza menzionati dalla stessa FDA che parlano di 0,05 part per milione.
Siamo addirittura 10 milioni di volte oltre i limiti di sicurezza ufficiali!
Ma non basta. Come ciliegina finale sulla torta, sono apparse altre sostanze velenose ancora, come gli xenoestrogeni, capaci di abbassare gli spermatozoi nei maschi (oligospermia e azoospermia), e di causare tumori al seno femminile.
Non vogliamo portare altra angoscia tra il pubblico, già ce n'è di troppa.
Un mondo che demonizza il cetriolo, l'amico inseparabile del fegato umano, è un mondo nelle mani dei peggiori mascalzoni e dei più temibili terroristi attentatori, altro che i talebani di Al Khaeda.
E allora ricordiamo alla gente che c'è l'amica terra, che ci sono gli orti, i giardini, e i campi da difendere. Ed anche i boschi, coi funghi e i tartufi, con le castagne e le noccioline.
Coalizziamoci per difendere il nostro capitale nutritivo da tutti gli attacchi portati in mille modi diversi dal sistema.
Freniamo i demenziali paladini della moltiplicazione energetica ad ogni costo.
Cerchiamo nuove strade percorribili e puntiamo alla decrescita razionale su nuove basi, con massimo rispetto dell'uomo, dell'animale e dell'ambiente.
Stiamo il più possibile lontani dai fornelli e dalla plastica, dai pesticidi e dagli OGM, dalle radiazioni, dal mercurio e dalla diossina.